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La mia Storia

Falcini …le sue emozioni, la sua pittura

Maurizio Falcini, classe ’63, vive e lavora a Milano da oltre venti anni, ma la sua formazione etica e sentimentale è profondamente umbra; infatti in quella terra è stato bambino e per lungo tempo giovane adulto. Ama le tradizioni della sua terra, ne difende il senso e ne resta, per molti versi, affascinato e segnato.
Da qualche tempo dipinge con colori ad olio e lo fa con passione e grande gioia, addirittura con sofferenza ed allo stesso tempo estremo piacere; è un continuo mettersi alla prova sfidando dubbi ed ottenendo emozioni.
Le sue tele sono senza scuola, vengono realizzate con i canoni fondamentali dell’arte, vale a dire con l’impulso, la passione, il furore, il cuore … il sogno e la voglia di “suscitare”.
La “possessione” di Falcini nasce quasi sempre dall’impatto viscerale con un brano musicale, una rappresentazione teatrale, un romanzo, con l’affascinante vagare nel mondo dei sogni; così prende forma la sua opera, senza troppe analisi, con tanta prepotente spontaneità e con il solo conforto di vedere nei colori messi sulla tela i penetranti “scuri” dell’entroterra umbro ed i gialli ed i rossi suggeriti dalla sua interiore  esigenza e necessità di girovagare per città, terre ed ambienti differenti.
Inizia nel 2005 con la “Grande Idea”, la più piccola delle sue tele, che simboleggia un’utopia, vive ed esplicita un profondo sentimento e già contiene tutti gli elementi più significativi della sua pittura. In  tutti questi anni l’ispirazione lo guiderà verso temi diversi, ma sempre pulsanti di vita e di sentimento; la sua tecnica, nel frattempo, sarà migliorata, il suo pennello certo più consapevole, più preciso ed ancora più vivo, spontaneo … di una freschezza quasi ingenua, fortemente personale.
Il suo percorso continua con iniziative nuove, con la determinazione che viene dalla convinzione e dal sentimento, con la cura della ricerca, con il senso dei simboli, con il perdersi nella fantasmagoria dei colori.
… e questo non è tutto…

...dicono di lui

 

​​Con le sue opere, Maurizio Falcini si propone di indagare sulla società, sull’uomo e la sua coscienza riducendo sempre di più il sottile confine che separa il sogno dalla realtà. La menzogna dalla verità.

I soggetti dei suoi quadri, pur possedendo una cifra stilistica molto originale, tratteggiano sempre e comunque immagini dalla forte connotazione simbolica. Soggetti che, a prima vista appaiono slegati fra di loro e privi di qualsivoglia associazione logica, ma che al contrario concorrono a fornire potenza ed equilibrio alla mescolanza di forme e colori. 
Lo sforzo di Maurizio Falcini è teso a rappresentare sentimenti, emozioni e concetti astratti attraverso visioni concrete e ben definite. In questo modo, ogni oggetto (o persona e persino colore) non è da osservare solo valutandone la forma o il nome che lo contraddistingue, ma anche e soprattutto per l’idea che lo anima conferendo alla tela forza e vitalità. E’ il concetto alla base del simbolismo, secondo il quale la pittura (e l’arte in generale) invece di limitarsi a mostrare ciò che vede l’occhio, dovrebbe trasportare sulla tela l’invisibile, l’ignoto. Rappresentare stati d’animo, domande e intuizioni geniali. Obiettivo, quest’ultimo, da raggiungere tramite un massiccio uso dell’allegoria e della metafora.

(Ferdinando Pastori)

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